Presso l’Urologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, una terapia innovativa e non invasiva sta cambiando il gioco per i pazienti affetti da Iperplasia Prostatica Benigna.

Un problema diffuso

Un’analisi dei dati sull’Iperplasia Prostatica Benigna in Italia e il suo impatto sulla salute degli uomini, con numeri preoccupanti.

Destinata a peggiorare con l’età, la patologia viene trattata nella fase iniziale soprattutto con terapie farmacologiche.

Quando però i farmaci non sono più efficaci, è necessario puntare su opzioni più drastiche, come il ricorso al catetere o, in molti casi, l’intervento chirurgico.

Trattamenti iniziali e soluzioni drastiche

Scopri come la patologia viene inizialmente trattata con terapie farmacologiche e quali opzioni più drastiche sono disponibili in caso di inefficacia dei farmaci.

Per fortuna, la tecnologia ha fatto passi da gigante, mettendo a punto soluzioni terapeutiche innovative e trattamenti sempre meno invasivi.

A questo va ricondotto l’importante evento formativo destinato ai giovani urologi e promosso il 9 e 10 novembre a Torino dalla Urologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.

Il futuro della terapia per l'Iperplasia Prostatica Benigna

Come le soluzioni terapeutiche avanzate stanno rivoluzionando il trattamento dell’IPB e cosa aspettarsi in futuro.

A sottolineare il particolare target dei partecipanti il titolo dell’incontro definito, per l’appunto, “Greenlight Young Meeting”.

Giovani urologi provenienti da tutta Italia sperimenteranno nel corso di due intensissime giornate le soluzioni terapeutiche più avanzate, incontreranno alcuni dei clinici più accreditati in questo settore, parteciperanno a sessioni di chirurgia in diretta, in collegamento con le sale operatorie dell’ospedale Molinette.

Il Laser Verde

Il ruolo del “Green Laser” nella risoluzione dei sintomi urinari e la sua bassa invasività.

Innumerevoli gli interventi di docenti italiani e stranieri sui temi clinici di maggiore attualità per consentire ai giovani urologi di “appropriarsi” rapidamente di competenze e tecnologie che consentano di affrontare nel modo più adeguato le sfide della urologia moderna e di gestire al meglio patologie e pazienti.

Il trattamento a vapore acqueo: una nuova speranza

Esploriamo il nuovo trattamento a vapore acqueo e come funziona per ridurre l’ipertrofia prostatica benigna in modo non invasivo.

Ai risultati e alle complicanze tra approccio anatomico e non anatomico, alla salvaguardia delle principali funzioni sessuali, alla minima invasività degli interventi, alle innovazioni tecnologiche saranno dedicate specifiche sessioni.

Ricordando, per esempio, l’enucleazione della prostata con il laser verde o il nuovo trattamento che, senza chirurgia, affida esclusivamente al vapore acqueo la soluzione dell’ipertrofia prostatica benigna (IPB).

Vantaggi del trattamento a vapore Acqueo

Quali sono i vantaggi del trattamento a vapore acqueo, tra cui la preservazione delle funzioni sessuali e urinarie.

Green laser, il formidabile raggio laser a luce verde, grazie alla sua particolare lunghezza d’onda, colpisce selettivamente le molecole di emoglobina contenute nel sangue e rilascia energia verso il bersaglio, recidendo il tessuto da trattare con altissima precisione.

Gli interventi con il laser verde garantiscono una ottimale disostruzione e risoluzione dei sintomi urinari, presentano bassi rischi di sanguinamento intraoperatorio e postoperatorio consentendo così, fattore importantissimo, di intervenire anche su pazienti sottoposti a terapie anticoagulanti o antiaggreganti.

Dimostrazioni dal vivo dall'Ospedale Molinette

I giovani chirurghi potranno osservare in diretta le procedure durante le sessioni “live” dall’ospedale Molinette.

Ma nell’incontro si parlerà soprattutto del nuovissimo trattamento, di recente introduzione in Italia.

Questa procedura impiega la corrente di radiofrequenza per generare energia termica sotto forma di vapore acqueo, da iniettare nella prostata in dosi controllate di circa 9 secondi per un totale di 8-10 iniezioni per ogni seduta.

Il vapore, iniettato nel tessuto prostatico, si disperde nello spazio interstiziale tra le cellule tissutali e, contemporaneamente, si raffredda e si condensa.

Il processo di riduzione del tessuto prostatico

A contatto con il tessuto prostatico l’energia termica immagazzinata nel vapore viene liberata, determinando così la denaturazione delle cellule e la loro conseguente necrosi.

Le cellule denaturate vengono assorbite gradualmente dal normale metabolismo corporeo, riducendo così il volume del tessuto prostatico che occlude l’uretra.

Da ricordare che la condensazione del vapore genera anche il rapido collasso del sistema vascolare rendendo, in questo modo, la procedura non cruenta.

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