EMT fiera del turismo medicale dal 7 al 10 giugno ad Abano Terme

EMT

Si è svolta dal 7 al 10 giugno scorsi ad Abano Terme la fiera EMT (European Medical Tourism), dedicata al Turismo Medico.

Finalmente, dopo la battuta di arresto dovuta al Covid, i congressi e gli incontri dal vivo sono ripresi a pieno ritmo.

La fiera del turismo medico europeo, EMT,  è un’occasione di incontro e di scambio tra realtà europee e mondiali che si occupano di salute.

Cosa è il turismo medico? Possiamo definirlo come il movimento dei pazienti da uno stato all’altro alla ricerca di cure mediche. I motivi possono essere diversi, dalla ricerca delle migliori cure per la propria patologia, o la necessità di trovare tariffe più convenienti.

EMT

I partecipanti

Alla fiera del turismo EMT partecipano decine di esperti di turismo medico internazionali che ricoprono posizioni dirigenziali nelle grandi istituzioni e aziende del turismo sanitario.

Tre giorni quindi di scambio di esperienze e di formazione.

 Gli interventi sono stati molteplici, e su diversi aspetti del Turismo Medico. 

Medical Tourism

Gli interventi

Il primo giorno è stato dedicato alle Assicurazioni ed ai sistemi sanitati di Svizzera, Italia e Regno Univo, grazie alla presentazione “Journey for Health and Welfare”. 

 

La seconda giornata è stata incentrata sui temi:

“Developing a new strategy to build Partnership networks between companies acting in Europe and Turkey”

“Market influence strategies for Health Care Operations”.

Ma la parte più importante della fiera del turismo è stata il terzo giorno, con gli incontri B2B tra i partecipanti.

Si sono svolti più di 200 incontri di lavoro e sono stati presi accordi per collaborazioni ulteriori.

B2B

Gli incontri di SEF

Anche la nostra società, SEF Surgical European Facilitator, ha partecipato agli incontri, ed ha potuto stabilire nuove connessioni ed espandere il suo attuale network.

Per saperne di più

Per maggiori info sulle attività di SEF o sul turismo medico contattaci a info@sef.care, o visita il ns sito www.sef.care

9°CIHTConference, Conferenza Internazionale sul Turismo Medico

9°CIHTConference

Si è svolta il 4 e 5 novembre scorsi a Crikvenica, in Croazia, la 9° Conferenza Internazionale sul Turismo Medico, CIHTCONFERENCE.

Finalmente, dopo la battuta di arresto dovuta al Covid, i congressi e gli incontri dal vivo sono ripresi a pieno ritmo.

La 9° CIHT Conference è una conferenza di due giorni che riunisce docenti locali e stranieri e partecipanti provenienti dai campi della medicina, del turismo e dell’economia. Il tutto con l’obiettivo di introdurre le nuove tendenze nel turismo e nella medicina. Questa manifestazione è il risultato di una collaborazione tra l’Ente per il turismo di Crikvenica e il Distretto del turismo sanitario del Kvarner.

Crikvenica

La CIHT Conference contribuisce all’implementazione delle attuali conoscenze teoriche, ed alle tendenze del mercato del turismo medico.  

I partecipanti

Alla Conferenza partecipano più di 150 esperti di turismo medico internazionali che ricoprono posizioni dirigenziali nelle grandi istituzioni e aziende del turismo sanitario.

Due giorni quindi di scambio di esperienze e di formazione.

 Gli interventi sono stati molteplici, e su diversi aspetti del Turismo Medico. E non solo turismo medico. 

 

Gli interventi

Infatti, tra gli interventi più interessanti, annotiamo quello di Arnis Krasovskis, Presidente di Medrefund Ltd UK, che ha parlato dell’effetto post Brexit per i cittadini inglesi sulla Direttiva della Sanità Transfrontaliera (La Direttiva 2011/24/UE). Infatti, anche se per le richieste di rimborso pre Brexit il cittadino inglese ha tempo fino al 31/01/2022 per presentarle, per tutti gli interventi post Brexit questa possibilità non c’è più. Unica possibilità che è rimasta al cittadino inglese: il modello S2.
brexit

Il modello S2 permette ad una persona assicurata in un paese dell’UE (e in questo caso anche Gran Bretagna) di dimostrare di avere diritto a cure programmate (o “pianificate”) in un altro paese dell’UE. Se una persona si reca in un altro paese per sottoporsi a cure sanitarie, la relativa spesa sarà sostenuta dall’ente per l’assistenza sanitaria di questa persona soltanto se per tali cure è stato preventivamente chiesto il permesso all’ente (cioè la previa autorizzazione).

 

Non è sempre facile però trovare cliniche che accettano questo tipo di modello e di pagamento.

Per saperne di più

Per maggiori info sulla sanità transfrontaliera o sul turismo mecio contattaci a info@sef.care, o visita il ns sito www.sef.care

Sanità transfrontaliera: difficoltà anche per i disabili

Sanita transfrontaliera difficolta anche per i pazienti con disabilità

Sanita transfrontaliera, difficolta anche per i pazienti con disabilità a reperire informazioni sui propri diritti.

Forum Europeo Disabilità

Il rapporto dell’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, intitolato “Access to cross border healthcare by disabilities in the European Union“, è uno studio sull’accesso all’assistenza sanitaria transfrontaliera da parte dei pazienti con disabilità nell’Unione Europea. Il documento è stato reso pubblico il 18 settembre scorso, in occasione della Giornata Mondiale per la Sicurezza dei Pazienti, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Difficoltà con i NCP

NCP

Solo 16 siti web dei Punti di Contatto Nazionali dei vari Ministeri della Sanità dei Paesi Membri forniscono informazioni adeguate sui diritti alle cure sul proprio territorio e 17 su 30 forniscono informazioni sulle cure in altri Stati membri dell’Unione Europea.

Solo 9 di quei siti, inoltre, informano sull’accessibilità fisica delle strutture sanitarie.

Nessuno dei NCP dà notizie su adeguamenti ragionevoli delle strutture e dei servizi sanitari.

Nemmeno uno dei NCP fornisce informazioni sull’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva specificamente rivolta alle persone con disabilità.

In generale, gli Stati membri dell’Unione che vietano la discriminazione basata sulla disabilità e richiedono soluzioni ragionevoli per l’accesso all’assistenza sanitaria sono solamente 14.

La direttiva Europea

Recepimento Direttiva 24/2011
La Direttiva 2011/24/UE recepita dall’ Italia con il D. Lgs 38/2014 e regolata dal Decreto del Ministero della Salute 50/2018 permette ai cittadini europei di ricevere, attraverso l’assistenza sanitaria transfrontaliera e a determinate condizioni, prestazioni sanitarie in un altro Paese dell’Unione Europea diverso da quello di residenza. In questo modo, i cittadini europei potranno decidere di curarsi in un altro Paese dell’UE. La Direttiva mette al centro il paziente-cittadino dell’UE. Può scegliere liberamente in quale Stato dell’UE e in quale struttura, privata o pubblica, ricevere assistenza sanitaria

L’esperienza di SEF con i NCP

Cross border healthcare

Nello scorso mese di giugno anche SEF ha cercato di ottenere informazioni dai vari NCP (in tutto 30) dei Paesi Membri. Nel nostro caso la richiesta riguardava le modalità di rimborso ai pazienti.

Sulle 30 richieste inviate, abbiamo ottenuto solo 14 risposte dai NCP. 5 di questi hanno fornito altri contatti, in quanto non erano in grado di dare risposta alla nostra richiesta.

Purtroppo, l’Unione Europea ha ancora molto da lavoro da fare per far attuare al 100% la Direttiva 2011/24.

Per saperne di più

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Rischio di contagio da Covid in aereo inferiore allo 0,1 per cento

volo Delta airlines per test richio contagio

Uno studio appena pubblicato nel mese di Agosto su Mayo Clinic Proceedings, in collaborazione con Delta Airlines sui voli diretti in Italia, rivela l’incidenza del rischio contagio sui voli di linea.

Mayo Clinic e Delta Airlines

La compagnia aerea Delta Air Lines ha avviato un programma pilota per i voli con arrivo a Roma o Milano, in partenza dagli aeroporti di Atlanta, inziato il 19 dicembre 2020. E da New York City, a partire dal 1° aprile 2021, Lo scopo del test è quello di calcolare il rischio contagio da Covid sui passeggeri di voli di linea. Mayo Clinic e Delta AirLines, insieme al Dipartimento della Salute dello stato della Georgia, hanno collaborato insieme per la revisione ed i test per la fattibilità, i tassi di falsi positivi e i tassi di rilevamento dei casi.

Come è stato eseguito il test per calcolare il rischio contagio da Covid

check-in Delta airlines
In accordo con le autorità governative italiane, è stato effettuato il seguente test, con un protocollo che avrebbe consentito ai passeggeri di evitare la quarantena all’arrivo in Italia. Al momento del check-in, i passeggeri erano tenuti ad attestare l’assenza di sintomi di COVID-19. All’arrivo agli aeroporti di partenza negli USA, i passeggeri erano tenuti a fornire la documentazione di un risultato del test molecolare negativo. Inoltre venivano sottoposti ad un nuovo test rapido antigenico. I passeggeri con un test antigenico positivo sono stati sottoposti a un successivo test molecolare rapido. Se risultati positivi sia all’antigene rapido che ai test molecolari, non veniva permesso di salire a bordo dell’aereo. Ai passeggeri con un test antigenico negativo o quelli che risultano positivi all’antigenico rapido ma negativi al test molecolare di conferma (antigenico rapido falso positivo) è stato permesso di salire a bordo.

Arrivo in Italia

All’arrivo in Italia, tutti i passeggeri sono stati nuovamente testati utilizzando un test rapido antigenico, con eventuali positivi confermata da test molecolari. I passeggeri risultati positivi al test antigenico rapido sono stati indirizzati dal Ministero della Salute italiano all’hotel designato COVID-19 o al loro domicilio per attendere i risultati. Se il test di conferma fosse stato positivo, il passeggero sarebbe rimasto in quarantena secondo la normativa italiana

Risultato del test per calcolare il rischio contagio da Covid

Sono stati 9.849 i passeggeri che hanno completato il viaggio verso Roma (72,2%) o Milano (27,8%), su 129 voli.

Il numero medio di passeggeri su ogni volo è stato 76, su una capienza media di 289 posti, con un coefficiente di carico del 26%.

Con il test all’arrivo in Italia, è stato identificato solo 1 (0,01%) individuo infetto aggiuntivo (cioè positivo sia per l’antigenico rapido che per molecolare di conferma). E 12 (0,12%) test antigenici rapidi falsi positivi.

Conclusione

Cho Delta airlines henry ting
Come dichiarato dal dottor Henry Ting, Chief Health Officer di Delta, i dati raccolti da questo studio dimostrano quanto segue. E cioè, che l’uso di routine di un singolo test molecolare entro 72 ore prima del viaggio internazionale per gli individui non vaccinati attenua significativamente il rischio di esposizione e trasmissione del COVID-19 durante i viaggi aerei.

Per saperne di più

E’ possibile scaricare lo studio originale della Mayo Clinic.

Turismo e viaggio medico

turismo medico

Se si devono affrontare interventi dentistici, trattamenti antietà, interventi di medicina preventiva o diagnostica, interventi di chirurgia estetica o di trapianto di capelli, o anche semplicemente trattamenti per il benessere fisico e mentale, una soluzione per farlo alle migliori condizioni di costi, qualità e tempi è senz’altro il turismo medico.

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