La pandemia che il Covid ha scatenato ha coinvolto pressoché ogni ambito della vita civile.
A partire da quello sanitario, fino ad arrivare a quello economico, passando per ogni attività umana che fino al giorno prima era totale routine. E da un giorno all’altro si è tramutata in un piacevole ricordo di un mondo perduto.
Ma è soprattutto l’ambito medico che ovviamente ne ha risentito di più.
Migliaia e migliaia di cittadini sono stati fin da subito colpiti dai sintomi del Covid ed hanno preso d’assalto gli ospedali, dalle aree mediche fino alle terapie intensive, saturandole.
Proprio da qui sono scaturiti i maggiori problemi.
È apparso evidente che il sistema sanitario, benché abbastanza solido, soprattutto a confronto con quello di altri paesi, non era pronto ad affrontare una situazione del genere, che nemmeno il romanziere più catastrofista avrebbe immaginato.
Tuttavia, durante il dilagare della pandemia, le altre patologie non si sono fermate.
Purtroppo, si sono dovute fermare, per evidenti ragioni di priorità, le cure che le riguardavano.
Uno dei settori più colpiti da questa circostanza è stata la chirurgia ortopedica e gli impianti di protesi.