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Sanità
transfrontaliera

Una risposta concreta al problema delle liste d’attesa

 

Sai che un italiano su tre rinuncia alle cure sanitarie di cui avrebbe bisogno?

Le lunghe liste d’attesa rappresentano la prima causa di questa rinuncia

Motivi di rinuncia alle cure

Liste d'attesa troppo lunghe
51.7%
Difficoltà economiche per ticket o altre spese
30%
Difficoltà burocratiche di accesso
19.2%
Diminuzione delle prestazioni e dei servizi offerti
16.1%
Peggioramento delle prestazioni e dei servizi offerti
13.1%

Fonte: Rapporto PIT Salute 2019

I vantaggi del programma SEF

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La sicurezza prima di tutto

Lavoriamo con chirurghi italiani e stranieri: sarà il chirurgo che hai scelto a operarti all’estero presso cliniche private selezionate, certificate ISO e OHSAS 18001, con standard di qualità equivalenti a quelli italiani.

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Alla burocrazia pensiamo noi, dalla presentazione della domanda alla pratica di rimborso

Aiutiamo i Pazienti in tutte le procedure necessarie:
- nella richiesta di autorizzazione alla ASL di riferimento e nella gestione della modulistica e della documentazione,
- nella procedura di accesso alla riabilitazione al rientro in Italia, che sarà svolta presso la Azienda Sanitaria di residenza secondo il principio di continuità delle cure,
- nell’accesso a un finanziamento ad hoc per la copertura dei costi da anticipare, che saranno poi rimborsati dal SSN.

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Organizzazione senza pensieri

Aiutiamo i Pazienti nell’organizzazione del viaggio: prenotazioni, biglietti aerei, alberghi, transfer da e per l’aeroporto. Garantiamo la presenza di interpreti e/o personale di lingua italiana in ogni momento del viaggio, del soggiorno e del ricovero.

Insieme è più semplice di quello che pensi

Rendiamo semplici tutte le pratiche di accesso alle opportunità della sanità transfrontaliera. Ti aiutiamo a ottenere le cure di cui hai bisogno, quando ne hai bisogno.

Riferimenti normativi

I pazienti non dovrebbero essere privati dei diritti più vantaggiosi garantiti dai regolamenti dell’Unione sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale qualora le condizioni siano soddisfatte.
Pertanto, ad un paziente che chieda l’autorizzazione di ricevere in un altro Stato membro cure sanitarie adatte alle sue condizioni di salute dovrebbe essere sempre concessa l’autorizzazione alle condizioni previste dai regolamenti dell’Unione, qualora le cure in questione siano comprese tra le prestazioni previste dalla legislazione dello Stato membro in cui il paziente risiede e il paziente non possa ricevere tali cure entro un termine giustificabile da un punto di vista clinico, tenuto conto del suo stato di salute e della probabile evoluzione delle sue condizioni di salute.

Il Decreto Legislativo Nr. 38 del 04/03/2014 sull’assistenza sanitaria transfrontaliera è in vigore in Italia dal 2014, a seguito del recepimento della Direttiva Europea del 2011.
Tale Decreto, ovviamente per casi specifici da valutare di volta in volta, permette al cittadino italiano di farsi curare, operare o ricoverare in uno stato membro dell’Unione Europea, e ad avere diritto al rimborso, opportunamente concordato prima della partenza con la propria Asl, dopo il
rientro in Italia.
Naturalmente l’intervento o la terapia devono essere coperti dal SSN.