essere cittadini europei

L’invasione Russa in Ucraina deve farci riflettere !

Come cittadini europei godiamo di vantaggi che diamo ormai per scontati. Da circa settant’anni l’Unione Europea (già CEE) non conosce conflitti armati. Facciamo parte della maggiore economia del mondo e siamo liberi di vivere e viaggiare in altri paesi dell’Unione.

Unione europea

L’Unione Europa rappresenta un organismo sui generis, a cavallo tra una federazione di Stati (come gli Stati Uniti d’America) e un’organizzazione intergovernativa (come le Nazioni Unite).

A differenza delle federazioni, nell’Unione Europea viene usato  concetto di “membro”. Termine che implica la volontà di voler far parte del “club europeo”.

Regolamenti, direttive, decisioni, raccomandazioni e pareri

I trattati che hanno dato vita all’Unione istituiscono per gli Stati membri vincoli giuridici che vanno molto oltre le normali relazioni contrattuali esistenti fra Stati sovrani. Attribuiscono alle istituzioni dell’organizzazione il potere di prendere decisioni vincolanti per tutti gli Stati attraverso regolamenti, direttive, decisioni, raccomandazioni e pareri, che regolano molti aspetti della vita dei cittadini europei.

Cittadini europei e cittadinanza europea

I vantaggi che derivano dalla cittadinanza europea sono tanti ma, come spesso accade, ci dimentichiamo delle garanzie che ci vengono riconosciute.

L’Unione Europea riconosce infatti veri e propri diritti per i cittadini connessi alla cittadinanza UE.

Libera circolazione delle merci, dei servizi e dei capitali nell’UE

libera circolazione

Grazie al mercato unico, nell’Unione possono circolare liberamente le persone, ma anche le merci, i servizi e i capitali.

Le imprese dell’UE possono operare in più paesi e competere sui mercati mondiali.

Hanno accesso a 446 milioni di potenziali clienti sui mercati nazionali di tutti i paesi dell’UE.

Questo determina  una maggiore concorrenza con conseguente calo dei prezzi e una più vasta scelta di prodotti e servizi.

Sanità in tutto il territorio dell’UE

Come cittadini dell’ Unione Europea, se ci ammaliamo o subiamo un infortunio,  abbiamo diritto alle cure necessarie nell’ambito del sistema sanitario pubblico alle stesse condizioni dei cittadini residenti nel paese che ci ospita.

Dal 1 novembre 2004 questo è possibile con la Tessera Europea di Assicurazione e Malattia  (TEAM) che di fatto altro non è che il retro della Tessera sanitaria del paese di origine

sanità

Con la Direttiva 24/2011/UE l’Unione ha ampliato e rafforzato la cooperazione

Dando il diritto ai cittadini di poter sceglere di effettuare cure programmate anche presso centri privati in qualsiasi paese membro.

Ha istitutito la creazione delle Reti di Riferiremento Europee (ERN) per le malattie rare o complesse.

Formalizzato il riconoscimento delle prescrizioni rilasciate in un altro Stato membro necessarie a garantire la continuità della cura per medicinali o dispositivi medici disponibili nello Stato membro di affiliazione.

Puntando sullo sviluppo dell’ assistenza sanitaria online facilitando la cooperazione e lo scambio di informazioni tra gli Stati membri .

Viaggiare nell’UE è facile e sicuro

viaggiare

Viaggiare in Europa è molto più facile che in passato.

La maggioranza dei paesi dell’UE e alcuni paesi terzi hanno eliminato i controlli reciproci alle frontiere firmando l’accordo di Schengen, che prende il nome dall’omonima cittadina lussemburghese nella quale fu firmato nel 1985 il primo accordo per l’abolizione dei controlli alle frontiere.

Come cittadini europei, potete viaggiare nei 26 «paesi Schengen»: 22 paesi dell’UE (Austria, Belgio, Cechia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria) e Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. L’Irlanda ha scelto di non fare parte dello spazio Schengen, mentre la Bulgaria, Cipro, la Croazia e la Romania non possono ancora aderirvi. Per viaggiare verso o da un paese non Schengen, dovrete esibire un passaporto o una carta di identità validi.

Possibilità di studiare, formarsi e lavorare in qualunque paese dell’UE

possibilità di studiare

Grazie all’UE, molti giovani si avvalgono della libertà di circolazione nei paesi dell’UE.

Come cittadini dell’Unione, avete il diritto di:

  • studiare e seguire corsi di formazione in qualunque paese dell’UE alle stesse condizioni dei cittadini di quel paese;
  • lavorare in qualunque paese dell’UE e sfruttare le opportunità offerte dal mercato del lavoro dell’Unione.

Professioni regolamentate e riconoscimento titoli

Professioni regolamentate

È un diritto fondamentale di ogni singolo cittadino europeo, riguardante il diritto alla libera circolazione nei paesi membri per lavorare o per cercare un impiego.

Poiché ogni Stato membro regola l’accesso alle professioni autonomamente all’interno del proprio territorio nazionale, con percorsi di studio e sistemi di abilitazione professionale che differiscono da paese a paese, le Istituzioni europee hanno introdotto norme che agevolano il reciproco riconoscimento delle qualifiche professionali nell’UE. Le ha definite professioni regolamentate, professioni per cui la legge prescrive il possesso di determinati titoli (medico, odontoiatria, veterinario, farmacista, infermiere, ostetrico, architetto) e il superamento di prove di abilitazione professionale (ad esempio avvocato, commercialista, insegnante, fisioterapista, biologo, ingegnere e circa 800 altre tipologie).

L’esercizio di tali professioni è protetto dalla legge ed è consentito esclusivamente ai soggetti abilitati secondo la normativa specifica per la tipologia di professione regolamentata.

I titoli di formazione di medico, infermiere responsabile dell’assistenza generale, odontoiatra, veterinario, farmacista e architetto, essendo regolamentati in tutti i paesi membri, sono riconosciuti automaticamente (c.d. professioni a riconoscimento automatico).

Telecomunicazioni nell’UE, "Roaming like at home"

telecomunicazioni mobili

In un mondo iperconnesso vivere e viaggiare senza smartphone o tablet è quasi impossibile per questo l’Unione Europea ha regolamentato il mercato delle comunicazioni elettroniche permettendo ai cittadini europei di:

  • usufruire di servizi di telecomunicazioni fisse garantiti e di qualità ragionevole a prezzi accessibili, indipendentemente dal paese UE in cui vivete;
  • confrontare facilmente tutte le offerte di prezzo, in quanto gli operatori devono fornire informazioni trasparenti e aggiornate sui prezzi e sulle tariffe che praticano;
  • cambiare il vostro operatore di telecomunicazioni senza cambiare numero di telefono nel giro di un giorno;
  • utilizzare il vostro telefono ovunque nell’UE come a casa vostra.
  • Dal 2007 le tariffe di roaming sono diminuite di oltre il 90 %. Dal giugno 2017 il «roaming a tariffa nazionale», che prevede l’applicazione delle tariffe nazionali ai clienti che viaggiano in qualunque paese dell’UE, è ormai una realtà per tutti gli europei.

I diritti dei consumatori dell’UE

L’Unione Europea tutela la sicurezza dei consumatori e i loro diritti, stando al passo anche di settori in rapida evoluzione come il commercio elettronico, l’approvvigionamento energetico e i servizi finanziari.

Inoltre sostiene i centri europei dei consumatori, che offrono assistenza in caso di controversie transfrontaliere.

  • Ha messo in atto regole per garantire prodotti che rispettano standard accettabili e il diritto di ricorso in caso di problemi
  • Norme  in materia di marketing, contratti e pratiche commerciali sleali.
  • Diritti connessi al credito al consumo, inerenti all’informazione, al ripensamento e al rimborso anticipato .

La «garanzia per i giovani»

garanzia giovani

I giovani per l’UE sono una risorsa importante. L’UE quindi si impegna per Promuovere la partecipazione dei giovani alla vita democratica, ne sostiene l’impegno sociale e civico e punta a garantire che tutti i giovani dispongano delle risorse necessarie per prendere parte alla società in cui vivono con Iniziative a favore dell’occupazione giovanile. Come “garanzia giovani”, che  mira a garantire una transizione agevole dalla scuola al lavoro, a sostenere l’integrazione nel mercato del lavoro e a fare in modo che nessun giovane sia escluso.

Il sistema dovrebbe garantire che tutti i giovani di età inferiore a 25 anni ricevano un’offerta qualitativamente valida di:

  • lavoro
  • proseguimento degli studi
  • apprendistato o
  • tirocinio

entro quattro mesi dalla perdita del posto di lavoro o dall’uscita dal sistema d’istruzione formale

Erasmus+

Erasmus +

Il programma Erasmus, (EuRopean Community Action Scheme for the Mobility of University Students), il cui nome deriva dall’ umanista e teologo olandese Erasmo da Rotterdam che viaggiò diversi anni in tutta Europa per comprenderne le differenti culture, consente a uno studente universitario europeo di effettuare un periodo di studio in una università di un altro stato dell’UE  . 

Dal 2014, il programma ha assunto il nome di Erasmus+ Programma europeo per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport.

Trascorrere del tempo in un altro paese per studiare, imparare e lavorare dovrebbe diventare la norma, così come l’essere in grado di parlare altre due lingue oltre alla propria lingua madre. 

Una moneta comune in 19 paesi dell’UE: l’euro

Euro

Dopo anni di preparazione il 1 giugno 1998 nasce la Banca Centrale Europea (BCE) che assieme alle banche centrali nazionali dei primi 11 Stati partecipanti (Belgio, Germania, Spagna, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria, Portogallo e Finlandia) costituiscono l’Eurosistema.

Con l’ingresso della Grecia diventano 12 i paesi che dal 1 gennaio 2002 adottano la moneta unica dell’UE.

Passati 20 anni i paesi aderenti a BCE e Euro sono diventati 19 (si sono aggiunti Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Slovacchia e Slovenia), rendendola la moneta di oltre 300 milioni di cittadini europei con i seguenti vantaggi:

  • la facilità con cui i prezzi possono essere confrontati tra paesi, che stimola la concorrenza tra le imprese, a vantaggio dei consumatori
  • la stabilità dei prezzi
  • la moneta comune rende più facile, meno costoso e più sicuro per le imprese, acquistare e vendere nell’area dell’euro e commerciare con il resto del mondo
  • una maggiore stabilità e crescita economica
  • mercati finanziari meglio integrati e quindi più efficienti
  • una maggiore influenza sull’economia globale
  • un segno tangibile dell’identità europea.

Per saperne di più

 Contattaci a info@sef.care o visita il ns sito www.sef.care per avere informazioni sulla sanità in EU.

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