Sanità transfrontaliera: difficoltà anche per i disabili

Sanita transfrontaliera difficolta anche per i pazienti con disabilità

Sanita transfrontaliera, difficolta anche per i pazienti con disabilità a reperire informazioni sui propri diritti.

Forum Europeo Disabilità

Il rapporto dell’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, intitolato “Access to cross border healthcare by disabilities in the European Union“, è uno studio sull’accesso all’assistenza sanitaria transfrontaliera da parte dei pazienti con disabilità nell’Unione Europea. Il documento è stato reso pubblico il 18 settembre scorso, in occasione della Giornata Mondiale per la Sicurezza dei Pazienti, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Difficoltà con i NCP

NCP

Solo 16 siti web dei Punti di Contatto Nazionali dei vari Ministeri della Sanità dei Paesi Membri forniscono informazioni adeguate sui diritti alle cure sul proprio territorio e 17 su 30 forniscono informazioni sulle cure in altri Stati membri dell’Unione Europea.

Solo 9 di quei siti, inoltre, informano sull’accessibilità fisica delle strutture sanitarie.

Nessuno dei NCP dà notizie su adeguamenti ragionevoli delle strutture e dei servizi sanitari.

Nemmeno uno dei NCP fornisce informazioni sull’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva specificamente rivolta alle persone con disabilità.

In generale, gli Stati membri dell’Unione che vietano la discriminazione basata sulla disabilità e richiedono soluzioni ragionevoli per l’accesso all’assistenza sanitaria sono solamente 14.

La direttiva Europea

Recepimento Direttiva 24/2011
La Direttiva 2011/24/UE recepita dall’ Italia con il D. Lgs 38/2014 e regolata dal Decreto del Ministero della Salute 50/2018 permette ai cittadini europei di ricevere, attraverso l’assistenza sanitaria transfrontaliera e a determinate condizioni, prestazioni sanitarie in un altro Paese dell’Unione Europea diverso da quello di residenza. In questo modo, i cittadini europei potranno decidere di curarsi in un altro Paese dell’UE. La Direttiva mette al centro il paziente-cittadino dell’UE. Può scegliere liberamente in quale Stato dell’UE e in quale struttura, privata o pubblica, ricevere assistenza sanitaria

L’esperienza di SEF con i NCP

Cross border healthcare

Nello scorso mese di giugno anche SEF ha cercato di ottenere informazioni dai vari NCP (in tutto 30) dei Paesi Membri. Nel nostro caso la richiesta riguardava le modalità di rimborso ai pazienti.

Sulle 30 richieste inviate, abbiamo ottenuto solo 14 risposte dai NCP. 5 di questi hanno fornito altri contatti, in quanto non erano in grado di dare risposta alla nostra richiesta.

Purtroppo, l’Unione Europea ha ancora molto da lavoro da fare per far attuare al 100% la Direttiva 2011/24.

Per saperne di più

Per maggiori info sulla sanità transfrontaliera contattaci a info@sef.care, o visita il ns sito www.sef.care

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