La salute prima di tutto: la sanità italiana preoccupa più di tasse e guerre.

Negli ultimi anni, la principale preoccupazione degli italiani è diventata la qualità del sistema sanitario, superando temi come il costo della vita e la disoccupazione. Mentre le guerre perdono rilevanza nella percezione pubblica, l’attenzione si concentra su problemi interni legati al benessere e al futuro del paese.

L'emergenza Covid e le preoccupazioni sociali

Pochi anni fa, all’inizio del decennio, le preoccupazioni degli italiani erano fortemente concentrate su un unico problema: il Covid.

Il virus che ha coinvolto e sconvolto la società ha provocato un numero crescente di vittime, monopolizzando l’attenzione collettiva.

In quel periodo, le questioni economiche e, in misura minore, la disoccupazione, generavano una crescente inquietudine, superando altre preoccupazioni come le tasse e l’immigrazione, quest’ultima percepita come una “invasione”.

Tuttavia, il cambiamento climatico e le guerre, vicine ai nostri confini come in Ucraina, e più lontane come in Medio Oriente, continuavano a rappresentare un motivo di insicurezza per molti.

Un cambiamento di percezioni

A distanza di pochi anni, le percezioni sono cambiate radicalmente.

Oggi, l’attenzione sociale si è concentrata su un altro tema cruciale: la qualità del sistema sanitario.

Rispetto a due anni fa, il numero di persone che ha indicato questo tema tra i due più importanti è triplicato, passando dal 13% al 40%.

Nonostante il costo della vita resti una preoccupazione significativa, essa viene ora ampiamente superata dall’attenzione verso la salute, che è tornata a dominare la lista delle priorità dei cittadini italiani.

La guerra e il distacco emotivo

Le guerre, pur rimanendo un elemento di inquietudine, hanno perso parte del loro impatto emotivo sugli italiani.

Sebbene i conflitti continuino a scuotere lo scenario globale, con guerre in Ucraina, Medio Oriente, Afghanistan, Libano, Siria e Iraq, essi sembrano essere percepiti come “lontani”.

Un recente sondaggio di Demos, condotto per Repubblica, ha mostrato che solo il 9% degli italiani ritiene la guerra una delle principali urgenze. L’attenzione si è spostata su altre questioni interne.

Le preoccupazioni interne: lavoro, tasse e immigrazione

Gli italiani sono maggiormente preoccupati da problemi interni, come la disoccupazione, il lavoro che manca, le tasse, la corruzione politica e l’immigrazione.

Questi argomenti suscitano timori particolari soprattutto nelle aree più vulnerabili del paese, come il Mezzogiorno, tra i disoccupati e gli studenti, categorie che spesso hanno difficoltà a immaginare e progettare il proprio futuro.

Cambiamenti nelle priorità: sistema sanitario e scuola

Guardando indietro a due anni fa, si nota un cambiamento significativo nelle priorità degli italiani.

Il sistema sanitario ha assunto un’importanza centrale, mentre altre questioni, come il costo della vita e l’economia, hanno perso rilevanza.

Questo cambiamento riflette un’attenzione maggiore verso la salute e la qualità della vita, mettendo in secondo piano problemi come le tasse e la disoccupazione.

Un’altra area di crescente preoccupazione è la qualità della scuola, che evidenzia l’attenzione verso il futuro dei giovani, considera il futuro del paese.

Anche le questioni ambientali, pur segnalate come prioritarie dall’11% degli italiani, hanno perso parte della loro importanza rispetto a due anni fa.

Influenze politiche sulle priorità

Le opinioni politiche influenzano fortemente la percezione dei problemi principali.

Gli elettori della Lega e di Fratelli d’Italia danno maggiore importanza all’immigrazione e, nel caso di chi sostiene FdI, alla criminalità.

Al contrario, l’attenzione verso la qualità del sistema sanitario è particolarmente forte tra gli elettori di AVS e del PD, sebbene questi problemi siano condivisi in modo trasversale, anche se con minore urgenza tra gli elettori dei partiti di governo.

Un'agenda complessa e differenziata

L’agenda delle questioni più urgenti secondo i cittadini risulta complessa e diversificata, ma alcune priorità emergono con chiarezza.

Il lavoro, il costo della vita e, soprattutto, la qualità del sistema sanitario, occupa i primi posti nelle preoccupazioni degli italiani.

La salute, personale e familiare, sembra ora predominare su tutto il resto.

Fonte:

Da cittadino a paziente europeo. La salute è un diritto

SEF_Europe

Dopo il Covid, possiamo contrastare l’aumento delle liste d’attesa, anche grazie alla sanità transfrontaliera.
Esiste da tempo un quadro normativo europeo e nazionale che include anche la sanità transfrontaliera tra le varie scelte a disposizione del cittadino per ottenere le cure di cui ha bisogno in tempi compatibili con il suo stato di salute, ed esercitare così il diritto alla salute, riconosciuto dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

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