Tumore alla prostata le possibili conseguenze di impotenza e incontinenza dopo l’intervento.

Il tumore alla prostata è il più comune tra gli uomini, anche a soli 50 anni; ogni anno, circa 20mila pazienti richiedono una prostatectomia, con il rischio di disfunzione erettile e incontinenza. Tuttavia, a differenza delle protesi mammarie dopo la mastectomia, l’accesso ai dispositivi medici non è garantito come un diritto.

Tumore alla prostata: una realtà diffusa

Il tumore alla prostata è il tipo più comune di cancro tra gli uomini e può insorgere già a 50 anni di età.

Ogni anno, in Italia, si registrano oltre 36.000 nuove diagnosi di questa patologia, che rappresenta una sfida significativa per il sistema sanitario e per gli individui colpiti.

Prostatectomia radicale: un intervento cruciale

La prostatectomia radicale, un’operazione chirurgica che comporta la rimozione totale della ghiandola prostatica, è spesso necessaria per trattare il tumore alla prostata.

Circa 20.000 pazienti all’anno richiedono questo intervento, il quale, se da un lato può salvare la vita, dall’altro può causare effetti collaterali invalidanti come impotenza e incontinenza urinaria.

Soluzioni per i problemi post-operatori

Secondo Carlo Bettocchi, professore associato di Urologia, i principali problemi dopo la prostatectomia sono la disfunzione erettile e l’incontinenza urinaria.

Tuttavia, esistono diverse opzioni di trattamento, che includono terapie mediche, riabilitazione e l’utilizzo di dispositivi protesici come la protesi peniena e lo sfintere urinario artificiale.

Nonostante ciò, l’accesso a tali soluzioni non è uniforme su tutto il territorio nazionale.

Disuguaglianze nell'accesso alle cure

Uno dei maggiori ostacoli nell’accesso alle cure è rappresentato dalla mancanza di inclusione dei dispositivi protesici nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea).

Questo porta a disuguaglianze nell’assistenza sanitaria, con alcuni pazienti che possono accedere alle cure mentre altri no, a seconda della regione in cui risiedono e delle politiche locali.

Necessità di inclusione nei Lea

Secondo Alessandro Palmieri, presidente della Società Italiana di Andrologia, è essenziale includere i dispositivi protesici nei Lea al fine di garantire un accesso equo e omogeneo alle cure per tutti i pazienti affetti da tumore alla prostata.

Questo rappresenterebbe un importante passo avanti nella lotta contro le disuguaglianze nell’assistenza sanitaria.

Rimborsi e copertura dei costi

Attualmente, il rimborso per i dispositivi protesici varia considerevolmente da regione a regione e non sempre copre i costi in modo completo.

È quindi necessario adeguare i meccanismi di rimborso al fine di garantire un accesso equo e universale alle cure per tutti i pazienti affetti da tumore alla prostata.

Impatto psicologico e sociale

Oltre ai problemi fisici, la disfunzione erettile e l’incontinenza urinaria hanno un impatto significativo sulla qualità di vita e sul benessere psicologico dei pazienti e dei loro partner.

È fondamentale considerare questo aspetto nella gestione dei disturbi post-operatori, garantendo un supporto psicologico adeguato e un’assistenza completa e integrata.

Conclusioni

Il trattamento del tumore alla prostata non si limita alla sola rimozione del tumore, ma deve prendere in considerazione anche gli effetti collaterali dell’intervento chirurgico.

È importante lavorare per garantire un accesso equo e universale alle cure e per ridurre le disuguaglianze nell’assistenza sanitaria, assicurando che tutti i pazienti abbiano accesso alle migliori opzioni di trattamento disponibili.

Fonte:

L’intelligenza artificiale rivoluziona la lotta al tumore alla prostata

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale si rivela fondamentale nella battaglia contro il tumore alla prostata.

Cnr-Iit

L’Istituto di informatica e telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iit) ha sviluppato una metodologia innovativa basata su nuovi algoritmi di intelligenza artificiale che permette di prevedere con precisione la ricomparsa del tumore dopo l’asportazione chirurgica.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports del gruppo Nature, offre una speranza concreta per i pazienti affetti da questa diffusa malattia.

Il tumore alla prostata: una sfida globale

Il tumore alla prostata rappresenta una delle forme di cancro più comuni al mondo, con circa 1,4 milioni di nuove diagnosi nel 2022.

Le proiezioni indicano che nel 2025 verranno fatte 363.000 nuove diagnosi nella comunità europea, con un numero stimato di 78.000 decessi.

Questi dati evidenziano l’urgenza di trovare soluzioni efficaci per combattere questa malattia.

La sfida della recidiva

Dopo l’asportazione chirurgica della prostata, circa il 15% dei pazienti sottoposti all’intervento sono classificati come ad alto rischio di ricaduta e richiedono un monitoraggio attento per individuare eventuali segni di ripresa del tumore.

Tuttavia, la tempistica con cui la malattia si ripresenta può variare considerevolmente da paziente a paziente, rendendo necessaria la ricerca di strumenti predittivi più accurati.

Un nuovo approccio grazie all'intelligenza artificiale

L’Istituto di informatica e telematica del Cnr ha condotto una ricerca innovativa utilizzando una lista di geni marcatori e sviluppando un metodo computazionale di apprendimento automatico per analizzarli.

Questo approccio ha dimostrato una capacità predittiva superiore rispetto ai metodi attualmente in uso.

Lo studio ha coinvolto un gruppo di 1.240 pazienti e ha utilizzato un database di sequenze genetiche di esami di biopsie, confermando l’efficacia dell’intelligenza artificiale nel prevedere la ricaduta del tumore alla prostata.

Un passo avanti nella personalizzazione della cura

La metodologia sviluppata dal Cnr-Iit rappresenta un notevole miglioramento rispetto ai risultati precedenti nella predizione della sopravvivenza a cinque anni dei pazienti con tumore al seno.

In particolare, le predizioni sulla ricaduta del tumore alla prostata utilizzano un ampio spettro di marcatori genetici, integrandoli con i marcatori clinici già in uso.

Questo approccio offre la possibilità di personalizzare la terapia, consentendo una maggiore probabilità di sopravvivenza e una migliore qualità di vita per i pazienti affetti da questa malattia.

Implicazioni per la pratica clinica

Lo studio condotto dall’Istituto di informatica e telematica del Cnr offre importanti contributi alle decisioni cliniche sulla terapia del tumore alla prostata.

I risultati ottenuti consentono di adottare un approccio più mirato e preciso nel trattamento di questa malattia, offrendo la possibilità di personalizzare la cura in base alle caratteristiche genetiche del paziente.

Questo rappresenta un importante passo avanti nel migliorare le prospettive di sopravvivenza e di guarigione.

Progetti futuri e sviluppo

Il progetto “Tuscany Health Ecosystem” (The), finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), prevede lo sviluppo, nei prossimi tre anni, di un sistema diagnostico per uso clinico basato sulla metodologia sviluppata dall’Istituto di informatica e telematica del Cnr.

Questo consentirà di ampliare l’applicazione di queste scoperte rivoluzionarie, fornendo ai medici uno strumento diagnostico avanzato per la gestione del tumore alla prostata.

Conclusioni

La ricerca condotta dall’Istituto di informatica e telematica del Cnr rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il tumore alla prostata.

L’integrazione dell’intelligenza artificiale nella pratica clinica offre nuove opportunità per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento personalizzato di questa malattia diffusa.

Grazie a questi sviluppi, si prospetta una migliore qualità di vita e una maggiore probabilità di sopravvivenza per i pazienti affetti da tumore alla prostata.

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