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L’ortopedico spesso opera di protesi al ginocchio persone che soffrono per il dolore e non riescono a camminare per colpa di malattie quali l’artrosi. 

Ma non tutti i pazienti necessitano di una protesi totale di ginocchio. 

A volte, infatti, si può ricorrere ad una protesi parziale (monocompartimentale) per sostituire solo la parte realmente danneggiata, preservando quella sana. 

Il ginocchio è un’articolazione composta da 3 comparti, che sono: (1) l’articolazione femoro-rotulea, (2) il comparto mediale (interno) e (3) quello laterale (esterno). 

I comparti mediale e laterale comprendono il femore e la tibia. Spesso solo uno di questi comparti si rovina, di solito quello mediale e se il dolore interessa solo una parte del ginocchio e le radiografie confermano questa condizione, si può pensare di eseguire questo tipo di intervento.

Il vantaggio di questo intervento è dovuto al fatto che viene preservata la maggior parte del ginocchio, tra cui il legamento crociato anteriore e quello posteriore; in questo modo il paziente può tornare alle proprie attività con maggior facilità. 

Alcuni pazienti riferiscono addirittura di non sentire alcuna differenza rispetto all’altro ginocchio.

I pazienti operati di protesi monocompartimentale hanno tendenzialmente meno dolore dopo l’intervento e recuperano più rapidamente. 

Questo intervento, se eseguito con le giuste indicazioni, garantisce ottime percentuali di successo rispetto ad altri interventi protesici. 

Ma se viene eseguito nel paziente sbagliato può dare molti problemi, tra cui la necessità di un precoce reintervento ed il dolore continuo.

Sapevi che….

L’intervento di protesi monocompartimentale del ginocchio offre molti vantaggi rispetto alla protesi totale? 

Non solo in termini di mini-invasività dell’atto chirurgico, ma anche per quanto concerne la perdita di sangue durante l’intervento. 

Molti pazienti, inoltre, recuperano più rapidamente ed hanno meno dolore nel post-operatorio rispetto ai pazienti operati di protesi totale.

Sono un possibile candidato per l’intervento di protesi monocompartimentale?

Puoi sottoporti a questo tipo di intervento se l’artrosi che affligge il ginocchio riguarda solo un singolo compartimento, se il ginocchio si muove ancora bene, e se non ci sono stati in passato traumatismi a carico del legamento crociato anteriore.

In linea di massima non si consiglia la protesi monocompartimentale in pazienti con artrosi che coinvolge più di un comparto, in caso di gravi deformità articolari o presenza di artriti infiammatorie come l’artrite reumatoide, in pazienti con rottura del legamento crociato anteriore oppure precedentemente operati di osteotomia.

Come è fatto il ginocchio?

L’articolazione del ginocchio funziona come un perno tra due ossa, il femore e la tibia. 

Le parti articolari di queste ossa sono ricoperte da uno spesso strato di un cuscinetto bianco, la cartilagine. 

Nel corso della vita abbiamo a disposizione solo uno strato di questo tessuto; se viene danneggiato o asportato, l’osso sottostante sfrega con l’altro osso con cui si articola, causando dolore ed infiammazione, i segni tipici dell’artrosi.

Cos’è l’artrosi?

L’artrosi è una malattia degenerativa di un’articolazione e causa dolore, gonfiore, rigidità, instabilità e spesso anche deformità dell’articolazione stessa. Una grave artrosi impedisce le attività quotidiane di una persona, limitandone anche la qualità della vita.

Cosa causa l’artrosi del ginocchio?

Osteoartrosi o patologia degenerativa articolare – il tipo più comune di artrosi.
Quando la cartilagine si rovina, l’osso sfrega contro osso, causando dolore ed impotenza funzionale.
La causa più frequente dell’osteoartrosi è genetica, in quanto la durata della cartilagine di ciascuno di noi è determinata dai nostri geni.
Se i genitori soffrono di artrosi, anche i figli possono ammalarsi di questa malattia.

Trauma – anche un trauma può essere responsabile dell’osteoartrosi. 
Una brutta caduta può rovinare un’articolazione. Se la lesione non guarisce bene, su alcune zone dell’articolazione si può verificare un sovraccarico che, nel corso degli anni, è in grado di rovinare irrimediabilmente la cartilagine.

Artrite infiammatoria – il gonfiore ed il calore (segni di infiammazione) dell’articolazione causano il rilascio di enzimi che rendono soffice la cartilagine, distruggendola.
Le patologie infiammatorie principalmente responsabili sono l’artrite reumatoide, il lupus e la psoriasi.

Posso sottopormi all’intervento di protesi di ginocchio?

Puoi sottoporti a questo intervento se sei affetto da artrosi del ginocchio e non riesci più a controllare il dolore con i normali metodi conservativi, come i farmaci e la fisioterapia.

Anche se la protesi di ginocchio è considerato un intervento sicuro ed efficace, i risultati possono variare da paziente a paziente; pertanto è importante discutere con l’ortopedico i pro ed i contro dell’intervento 

In cosa consiste il trattamento “conservativo”?

Il trattamento conservativo, o non-chirurgico, è efficace solo nelle prime fasi dell’artrosi.

Talvolta si può alleviare il dolore con farmaci anti-infiammatori, infiltrazioni di cortisone o terapia fisica. 

Tutte queste metodiche sono in grado di alleviare il dolore provvisoriamente.

In cosa consiste l’intervento?

La protesi di ginocchio è un intervento che richiede l’ospedalizzazione e che viene eseguito in anestesia, periferica o generale. L’ortopedico esegue un’incisione chirurgica di circa 10 cm, attraverso la quale rimuove la superficie articolare danneggiata per sostituirla con una protesi in metallo e plastica che viene fissata all’osso con del cemento speciale.

Cosa succede dopo l’intervento?

Dopo l’intervento bisogna rimanere ricoverati per 1 settimana, durante la quale lo staff medico monitora le condizioni cliniche generali.

La fisioterapia viene iniziata il giorno stesso dell’intervento, per poi proseguire con intensità sempre maggiore nei giorni successivi.

Al termine del periodo di degenza il paziente sarà in grado di muoversi autonomamente con le stampelle. 

É importante sottolineare come bisognerà proseguire la fisioterapia e gli esercizi a casa per almeno 8 settimane dopo l’intervento.

Quanto dura l’intervento?

L’intervento dura circa 2 ore

Si puo’fare l’intervento anche con l’aiuto del robot?

Si, si può. 

Il robot aiuta il chirurgo a migliorare la precisione e l’accuratezza del posizionamento della protesi di ginocchio, cercando di ridurre al minimo i danni ai tessuti.

Di cosa sono fatte le componenti protesiche?

Le componenti protesiche sono di vario tipo. La parte femorale è fatta di cromo cobalto, la parte tibiale di titanio e l’inserto di polietilene.

Sono allergico/a al Nikel, posso ugualmente fare l’intervento?

Si, in questo caso verrà utilizzata una protesi cosiddetta anallergica, composta da una lega priva di Nikel

Quali sono i rischi potenziali?

Al giorno d’oggi, siamo in grado di scongiurare le complicanze più frequenti di questo tipo di intervento. 

Prima dell’intervento ciascun paziente esegue una visita preoperatoria in Casa di Cura per accertare che non ci siano patologie che possano aumentare il rischio chirurgico. 

Il rischio di gravi patologie dovute alla concomitanza di una flebite è stato quasi completamente eliminato grazie all’utilizzo di calze elastiche, di dispositivi per il movimento passivo continuo e farmaci che rendono più fluido il sangue (come le eparine a basso peso molecolare)

Quanto puo’durare una protesi?

Negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante nel campo dei materiali utilizzati per le protesi, che riescono ad avere una lunga resistenza. Esistono lavori scientifici che affermano come il 90% delle protesi sia ancora funzionante dopo 15 anni, e l’82% dopo 25 anni.

Per quanto tempo devo utilizzare i farmaci antidolorifici?

Il dolore è una sensazione molto personale, che varia da paziente a paziente. Alcuni pazienti abbandonano i farmaci dopo pochi giorni, altri dopo 2/3 settimane. 

In linea di massima, bisognerebbe cercare di assumere questi farmaci solo in caso di reale bisogno, diminuendone l’utilizzo con il passare del tempo.

Per quanto tempo si rimane ricoverati?

Dopo l’intervento di protesi del ginocchio si rimane ricoverati per 1 settimana, durante la quale si esegue un protocollo di fisioterapia, al termine del quale si sarà in grado di andare a casa aiutandosi con 2 stampelle

Per quanto tempo dovro’fare la fisioterapia?

Generalmente è consigliato fare fisioterapia ed esercizi al domicilio per almeno 45 giorni dopo l’intervento, in modo da recuperare al meglio la mobilità del ginocchio e la forza muscolare. 

Se possibile, il consiglio è di eseguire idrochinesiterapia, cioè fisioterapia in acqua

Migliorero’immediatamente?

La risposta è no, non esiste la bacchetta magica!

Molti studi dimostrano che se le aspettative sono irrealistiche (tornerò a correre come se avessi 20 anni…) i risultati sono inferiori. La realtà è che 9 pazienti su 10 dichiarano un netto miglioramento del dolore e della qualità di vita, ma questo non succede immediatamente, come per incanto. 

La maggior parte delle persone impiega 3 mesi per tornare alla maggior parte delle proprie attività, e fino a 6 mesi/1 anno per recuperare completamente. 

In altre parole, è fondamentale avere delle aspettative realistiche PRIMA di sottoporsi a questo intervento

Quando posso tornare a guidare?

Nel momento in cui si è capaci di stare seduti confortevolmente su una sedia e di spostare la propria gamba agilmente e senza dolore, allora si potrà pensare di tornare a guidare. 

In linea di massima bisognerà attendere circa 4 settimane dall’intervento.

Sento un rumore nel ginocchio, è normale?

Un rumore tipo “click” dentro al ginocchio è il risultato dell’attrito tra i tessuti molli ed il materiale artificiale della protesi. 

Solitamente questa sensazione diminuisce con l’irrobustimento dei muscoli.

Il ginocchio e la gamba si gonfiano, è normale?

I liquidi possono accumularsi nella gamba a causa dell’effetto della gravità.

Non di rado può capitare che il ginocchio inizi a gonfiarsi al ritorno a casa (magari perché lo si sforza di più). 

Per ridurre il gonfiore bisogna cercare di tenere sollevate le gambe il più possibile, utilizzando anche durante la notte dei cuscini che tengano le gambe sopra il livello del cuore. 

Bisogna poi utilizzare anche le calze elastiche per almeno 40 giorni dall’intervento.

Quando posso tornare a lavorare?

Dipende dal lavoro. In ogni caso non è mai sbagliato prendersi qualche giorno in più, in modo da focalizzarsi con maggior attenzione verso il proprio ginocchio. 

In linea di massima consiglio di tornare al lavoro almeno dopo 4 settimane dopo una protesi di ginocchio.

Quando potrò andare dal dentista?

Bisogna aspettare almeno 3 mesi prima di andare dal dentista, per evitare di correre il rischio di infettare la protesi. 

Bisogna comunque ricordarsi di assumere antibiotici prima di qualsiasi procedura dentale per almeno 2 anni dopo l’intervento.

Dopo l’intervento dovrò assumere antibiotici prima di andare dal dentista?

Si, prima di ogni procedura dentale che può far sanguinare la gengiva bisogna assumere antibiotici, in modo da impedire che i batteri normalmente presenti nel cavo orale e sulle gengive possano raggiungere la protesi. 

Il normale raffreddore, i graffi ed i tagli sulla pelle, invece, non richiedono antibiotici.

Posso viaggiare dopo l’intervento?

Se si viaggia in macchina bisogna fare frequenti fermate, in modo da mettere in movimento il ginocchio il più possibile. 

Se si viaggia necessariamente in aereo, nel primo mese dopo la protesi bisogna obbligatoriamente indossare le calze elastiche, fare un paio di passeggiate in cabina durante il volo ed eseguire esercizi per la mobilizzazione del ginocchio e delle caviglie.

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