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Varsavia

La città fenice

 

Varsavia nel corso della sua storia fu invasa, conquistata, distrutta, ma sempre in grado di risorgere come l’Araba Fenice, da cui il nome di “città fenice“.

Rasa al suolo durante la Seconda Guerra Mondiale, è stata ricostruita, ed oggi è città Patrimonio dell’Umanità.

Facile da raggiungere

Varsavia è raggiungibile dall’Italia in sole due ore di volo, con collegamenti diretti.

L’Aeroporto di Varsavia Fryderyk Chopin è a soli 13 km a sud di Varsavia, ed è collegato alla città dal servizio ferroviario metropolitano da comodi ed economici servizi di taxi.

Colta e moderna

Terra natale di Chopin e Marie Curie, Varsavia è una città indomita, dall’identità culturale forte.

I suoi abitanti hanno radici disparate: tedesche, svizzere, russe, ungheresi e persino greche. Eppure la città non è un semplice miscuglio, ha un carattere tutto suo.

Dopo un passato tormentato, oggi sta vivendo  un presente pieno di creatività, con esposizioni artistiche a cielo aperto, concerti e grandi eventi culturali, fieristici e sportivi. Sta tornando ad essere anche mondana, con l’apertura di numerosi locali  tendenza.

Vanta i giardini più belli e vasti d’Europa, che sia gli abitanti che i turisti sono abituati a vivere con piacevole disinvoltura. 

Pervasa da un grande ottimismo grazie al crescente sviluppo economico spinto da turisti, viaggiatori ed investitori, oggi è una città moderna che offre ogni tipo di servizio.  Affianca, al centro storico fedelmente ricostruito, lo skyline della città moderna.

 
 
 

Una storia ricca e travagliata

Intorno al ‘300 nasce come piccolo borgo medievale con le mura e il castello dei duchi della Masovia.

Ai primi del 600, Varsavia diventa la capitale della Polonia, nonche` un importante centro culturale, politico ed economico.

Prima del secondo conflitto mondiale, era una capitale bella, ricca e maestosa, spesso chiamata la Parigi del centro Europa.

In seguito alla Rivolta di Varsavia del 1944, come rappresaglia, i tedeschi rasero al suolo tutto ciò rimaneva ancora in piedi.

Alla fine del conflitto a Varsavia rimanevano circa 300.000 abitanti (del 1.300.000 anteguerra), e mucchi di macerie.

Il danno fu talmente ingente che i cittadini vollero rimuovere totalmente ogni ricordo di quell’incubo. Per questo decisero di ricostruire la loro Varsavia, bella ed elegante come era stata.

L’opera di ricostruzione del centro storico è riuscita a renderlo così conforme a prima e così bello che l’UNESCO lo ha dichiarato patrimonio dell’umanità nel 1980.

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