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L’eccessiva pronazione del piede è spesso fisiologica nel bambino fino all’età di circa 10 anni.

A volte è sintomatica e richiede un trattamento palliativo con plantari.

EVIDENZA CLINICA
– pronazione dell’articolazione sottoastragalica
– retro piede valgo
– intrarotazione della tibiotarsica e di tutto l’arto inferiore
– cedimento dell’arco plantare
– pronazione e medicalizzazione della mediotarsica
– supinazione e abduzione dell’avampiede

L’eccessiva pronazione del piede è spesso fisiologica nel bambino fino all’età di circa 10 anni, piede pronato valgo dell’adolescenza o piede lasso infantile, dovuto appunto ad una iperlassità legamentosa caratteristica dell’età infantile, è generalmente asintomatica e si corregge progressivamente con la maturazione scheletrica, a volte è sintomatica, con dolori da affaticamento a piede, caviglia e ginocchio e richiede un trattamento palliativo con plantari (1/4 di sfera o Martorell). 

L’evoluzione di questo quadro clinico va seguita fino all’età prepuberale prima di considerare una soluzione chirurgica.

L’intervento chirurgico consiste nell’inserimento a livello del seno del tarso di una piccola protesi conica ( 1,5 cm di diametro) che permette al piede di correggersi e di svilupparsi in maniera adeguata. 

Si tratta di un intervento di brevissima durata e con una incisione mininvasiva ( < di 2 cm).La protesi dovrà poi essere rimossa ambulatorialmente dopo 2/3 anni quando il piede avrà raggiunto la maturità scheletrica

A volte la mancata correzione del piede è causata da fattori associati, come la frequente brevità del tendine di Achille o anomale e congenite fusioni ossee piede piatto rigido da sinostosi tarsali.

Anche in questi casi è spesso necessaria una correzione chirurgica* con allungamento del tendine di Achille e interruzione delle sinostosi.

 

INFORMAZIONI UTILI SULL’INTERVENTO CHIRURGICO

Caratteristiche dell'intervento:

Nei casi resistenti al trattamento conservativo o in quei pazienti che giungono alla osservazione già in fase avanzata. la soluzione consicte nell’intervento di “sostituzione protesica dell’articolazione dell’anca.

La protesi d’anca
L’intervento consiste nel sostituire l’articolazione degenerata in tutte le sue componenti: stelo femorale; testa femorale; cavità acetabolare del bacino. In questo modo si ricrea una anatomia articolare tale da eliminare il dolore e da ripristinare la mobilità dell’articolazione e di tutto l’arto inferiore.

Lo stelo protesico femorale e la componente acetabolare sono costituiti da leghe di metalli (cromo/cobalto; nichel; titanio etc.). La testina della componente femorale può essere in metallo o ceramica, mentre il rivestimento della componente acetabolare è in polietilene.

La via di accesso più utilizzata è quella “postero-laterale” con paziente in decubito laterale.

L’anestesia è epidurale e la durata dell’intervento è in genere inferiore ad 1 ora.

Tipologia dell'intervento:

Intervento Calcaneo-Stop

Degenza:

Day Hospital

Durata dell'intervento

20-40 min

Anestesia:

Locale

Decorso post operatorio:

Si cammina dal giorno stesso con l’ausilio di due stampelle

Riabilitazione:

Due settimane con stivaletto in resina leggera a scopo antalgico

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